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Studio di Dietetica & Nutrizione Applicata

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E’ intuitivo, anche per chi non è addetto ai lavori, che vi sono strutture fisiche naturalmente predisposte per eccellere in alcuni sport ma non in altri. Ciò non significa che un atleta con una struttura meno adatta, entro certi limiti non possa raggiungere performance elevate, ma rispetto alla controparte più dotata, dovrà allenarsi con più cura e per più tempo.

Facciamo un esempio pratico: Yuri Chechi, con un’altezza (H) di 166 cm ed un peso (P) di 60 kg è stato fra i maggiori ginnasti mondiali, specialista negli anelli. Se si osservano le caratteristiche fisiche di Franco Menichelli, un altro grande ginnasta italiano, campione olimpionico a Tokio nel 1964, notiamo una struttura simile (H 163 cm; P 60 kg). Alle Olimpiadi di Londra del 2012 la medaglia d’oro per questa specialità è stata vinta dal brasiliano Arthur Zanetti (H 156 cm; P 61 kg). In sintesi questi atleti sono di bassa statura e con arti corti. Ciò consente loro di esercitare la forza muscolare su una leva corta.

Se questi atleti si fossero dedicati al nuoto sarebbero stati ugualmente eccellenti? Sicuramente no, neppure se sottoposti per anni ad allenamenti estenuanti. L’altezza media dei nuotatori è generalmente superiore a 185 cm, con braccia e gambe particolarmente lunghe (Tabella 1).

Disciplina/Nome Atleta H (cm) P (kg) BMI (kg/m2) Massa grassa ottimale (%)
        UOMO DONNA
NUOTO       11% 17%
M. Phelps 193 88 23,6    
P. van den Hoogenband 193 80 21,5    
I. Thorpe 195 104 27,4    
GINNASTICA ARTISTICA (anelli)       9% 13%
A. Zanetti 156 61 25,0    
F. Menichelli 163 60 22,6    
Y. Chechi 166 60 21,8    
CICLISMO       9% 12%
M. Pantani 172 54 18,2    
K. Contador 176 62 20,0    
E. Merckx 182 74 22,3    
F. Nibali 182 64 19,3    
C. Froome 186 69 19,9    
MARATONA       7% 11%
R. Da Costa 167 52 18,6    
D. Kimetto 171 55 18,8    
R. De Castella 180 65 20,0    
BODYBUILDING       5% 9%
R. Coleman 180 132 40,7    
P. Heath 174 113 37,3    
D. Jackson 168 109 38,62    


Come si vede dalla tabella, i ginnasti sono in assoluto i più bassi ed i nuotatori i più alti. Un altro dato rilevante ai fini della performance è il rapporto fra peso ed altezza, cioè l’Indice di Massa Corporea, meglio conosciuto con la sigla inglese BMI (Body Mass Index). Il BMI ci dice approssimativamente quanto un atleta è magro o grasso. Più il valore di BMI è piccolo più l’atleta è ”asciutto”, cioè con una ridotta massa grassa. Tuttavia nel caso di atleti molto muscolosi il BMI porta fuori strada. Nel caso dei bodybuilder il BMI diventa totalmente inattendibile (Figura 1).
jackson il piu grande bodybuilder
Figura 1. D. Jackson: uno dei più grandi bodybuilder di tutti i tempi (Foto autorizzata da www.localfitness.com.au)

Un altro parametro importante in molti sport, in particolare nel ciclimo, è il rapporto fra il peso dell'atleta e la potenza che è capace di erogare nel tempo. Ovviamente, più il peso dell'atleta è basso e la sua capacità di erogare potenza è elevata, più questo rapporto aumenta. Fra i ciclisti Marco Pantani era il più asciutto di tutti, un’eccezione che gli conferiva un grande vantaggio nelle scalate, proprio grazie all’elevato rapporto Potenza/Peso.

Sarebbe ancora più utile, ai fini della nutrizione e della performance, conoscere la massa grassa di questi campioni al momento delle loro massime prestazioni. Purtroppo non disponiamo di questi dati. Tuttavia esistono apposite tabelle riportate nei manuali di Medicina dello Sport che indicano quale dovrebbe essere la massa grassa ideale per ciascuno sport, sia nell’uomo che nella donna. Nella colonna di destra della tabella 1 ho riportato la massa grassa ottimale per uomo e donna per ciascuno sport citato.

Quando inizio a seguire un atleta cerco di portarlo sempre il più vicino possibile alla massa grassa ideale rispetto allo sport praticato. Sulla base di questo dato stabilisco quindi l’apporto calorico della dieta. Non è possibile predisporre alcun piano nutrizionale se non sappiamo quale obiettivo di massa grassa vogliamo raggiungere.