Con il termine di potenza muscolare si intende il prodotto della forza per la velocità di accorciamento del muscolo. In pratica, un atleta che disteso su panca solleva un bilanciere da 100 kg per 20 volte consecutive in 1 minuto ha una potenza doppia rispetto ad un altro atleta che riesce a sollevare un bilanciere di 50 kg per 20 volte consecutive nello stesso periodo di tempo.
Poiché la distanza divisa per il tempo definisce la velocità, la formula può essere semplificata in: Potenza=Forza x Velocità . Per tale motivo si usa spesso il termine (improprio) di forza veloce, che non andrebbe mai utilizzato per evitare confusione. E' chiaro che se il sollevatore di pesi è di piccola statura ed ha le braccia più corte rispetto ad un sollevatore con le braccia più lunghe, gli sarà più facile fare un maggior numero di ripetizioni perché dovrà spostare il bilanciere per una distanza minore ad ogni ripetizione. L'unità di misura della potenza è il kg x metro x secondo , o kilogrammometro/secondo , anche se si utilizza quasi sempre il Watt. I kilogrammometri/secondo possono essere trasformati in Watt moltiplicando per 9,8. La potenza necessaria per spostare un peso di 1 kg per 1 metro in un secondo (1 kilogrammometro/secondo) è quindi pari a 9,8 Watt.
Esempio di calcolo della potenza muscolare
Un sollevatore di pesi disteso su panca solleva un bilanciere di 100 kg per 60 cm (la lunghezza delle sue braccia) in un secondo. Quale è la sua potenza? Questo atleta ha una potenza di 60 kilogrammometri/secondo (100 kg x 0,6 metri per secondo), pari a 588 Watt.
Nella pratica sportiva per misurare la potenza si utilizzano specifici dispositivi. Il più comune è il cicloergometro. Il cicloergometro è utilizzato in molte specialità sportive ma risulta indispensabile per valutare la potenza espressa dai muscoli della coscia nei ciclisti (figura 1 ). Ad eccezione degli sport di lunghissima durata (es. maratona) la potenza costituisce il più importante dei tre parametri che definiscono l'efficienza muscolare (forza, potenza e resistenza). La potenza risulta determinante anche nel ciclismo su strada, che è però anche uno sport di resistenza. L'importanza della potenza è evidente in questo esempio: vi sono il ciclista A ed il ciclista B, entrambi del peso di 70 kg; A è in grado di erogare sui pedali una forza massimale sufficiente a fargli salire una pendenza del 40%, mentre il ciclista B eroga sui pedali una forza sufficiente a superare una pendenza massima del 30%. Il primo ha una forza 1,5 volte maggiore rispetto al secondo.
Figura 1 Ergometro professionale della SRM (http://www.srm.de/home/) utilizzabile sia in modalità iperbolica (a cadenza costante) che in modalità isocinetica (a cadenza variabile).
Ma non è detto che in una gara reale A sia superiore a B. Se infatti ripetiamo l'esperimento su una pendenza del 15%, simile cioè a quelle che si trovano nelle gare su strada, la forza necessaria per vincere questa pendenza sarà minore e può accadere che il secondo corridore (B) sia in grado di superare la pendenza in un tempo minore rispetto ad A grazie ad un ritmo di pedalata più elevato: il secondo corridore è meno forte ma più potente, ed in una gara su strada risulterebbe vincente.
Rimanendo al ciclismo, va ricordato che in questa disciplina conta molto anche un altro parametro, la resistenza , cioè la capacità di erogare una elevata potenza per lunghi periodi di tempo. Il ciclista più forte è quello che abbina una grande potenza (forza x velocità) ad una grande resistenza muscolare e cardiorespiratoria.
Da cosa dipende la potenza muscolare
La potenza dipende da due variabili: la forza dei muscoli e la velocità con cui essi sono capaci di contrarsi. La velocità della contrazione muscolare è una caratteristica in gran parte congenita ed è poco soggetta a miglioramento. Ne consegue che gli atleti che vogliono migliorare la potenza devono agire prevalentemente aumentando la forza . E' questa la ragione per la quale gli specialisti dei 100 metri piani tendono a sviluppare comunque una elevata massa muscolare: pur essendo avvantaggiati nello scatto da un peso minore, i centometristi devono "esplodere" tutta la loro potenza in falcate rapidissime, e poiché la velocità di contrazione non è molto modificabile sono obbligati a sviluppare la forza e, quindi, la massa muscolare. La stessa cosa accade nei ciclisti, che pur dovendo mantenere basso il peso complessivo, sviluppano una grande massa muscolare (forza) dove questa serve (muscoli della coscia).