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Studio di Dietetica & Nutrizione Applicata

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Doping nello sport

Per doping si intende l'uso di sostanze chimiche, farmaci o procedure mediche atte a potenziare la prestazione fisica di un atleta durante una competizione o in preparazione di essa. L'atleta che si sottopone a pratiche dopanti compie un atto illecito che è punito dalla giustizia sportiva con la squalifica ed il ritiro del titolo eventualmente conseguito.

Doping: rischi legali e per la salute

Nella maggioranza dei casi l’atleta professionista che si dopa necessita della “collaborazione” di un medico compiacente. Viceversa, gli atleti amatoriali che optano per il doping acquistano farmaci ed altre sostanze dopanti sul mercato illegale via Internet, senza passare per l’acquisto in farmacia.

Doping: rischi legali per il medico compiacente

Il Medico che si presta all'uso di tali pratiche compie una violazione della deontologia medica e del giuramento di Ippocrate. Per tale motivo il medico compiacente è sanzionato sia dalla giustizia civile sia dall'Ordine dei Medici con la sospensione o la radiazione. In Italia il doping è regolato dalla legge n°376 del 2000.

Doping: rischi per l’atleta

L’atleta che si sottopone a pratiche dopanti rischia la squalifica per periodi più o meno lunghi ed il ritiro dei titoli eventualmente conseguiti se l’accertamento medico-legale prova che il titolo era stato conseguito in condizioni fisiche alterate dal doping.

Doping: rischi per la salute

Esiste però un rischio per la salute che può essere ben più grave del vedersi ritirare il titolo conseguito. Il rischio per la salute dipende dal tipo di sostanze dopanti utilizzate, dai dosaggi, da eventuali mix e dalla durata di assunzione del mix dopante. Per esempio, l’uso di sostanze stimolanti (caffeina, efedrina etc), combinato all’uso di anabolizzanti per aumentare la massa muscolare (testosterone e derivati), determinano un cocktail fatale per il cuore ed il sistema cardiovascolare, con comparsa di ipertensione, tachicardia e aumento dal lavoro cardiaco. Il rischio di ictus, infarto ed accidenti cardiovascolari è molto elevato, ed aumenta ulteriormente se si aggiunge al cocktail, l’eritropoietina.

Elenco delle sostanze dopanti

La prima lista delle sostanze dopanti fu stilata nel 1967 dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) in seguito al decesso di Tommy Simpson, avvenuto nello stesso anno durante una tappa del Tour de France. Successivamente la WADA (World Anti Doping Agency) ha prodotto liste sempre più aggiornate. Sulla base di questo elenco, le sostanze sono suddivise in tre grandi gruppi:

  • 1) sostanze proibite sempre (sia in preparazione che prima di una competizione;
  • 2) sostanze proibite solo prima di una competizione;
  • 3) metodiche di manipolazione del corpo umano.

Sostanze dopanti proibite sempre

Sono suddivise in 5 sottogruppi. Ciascun sottogruppo è contrassegnato dalla lettera S (sostanza) e da un numero romano da 1 a 6:

  • S1: anabolizzanti steroidei (testosterone e derivati che agiscono con meccanismo simile);
  • S2: ormoni proteici, fattori crescita e simili (EPO, ormone della crescita, etc);
  • S3: broncodilatatori appartenenti alla classe dei beta-2 agonisti (salbutamolo, formoterolo, etc);
  • S4: ormoni e modulatori metabolici (inibitori della aromatasi, SERM, antiestrogeni, insulina);
  • S5: diuretici ed agenti di mascheramento (acetazolamide, amiloride, canrenone, clortalidone).

Sostanze proibite durante la competizione

Le sostanze di questo secondo gruppo sono quelle ad effetto rapido. Se somministrate immediatamente prima o durante la competizione esse migliorano la performance con un effetto che permane per qualche ora e che si esaurisce rapidamente: per esempio le anfetamine che riducono la sensazione di stanchezza o gli antiinfiammatori per ridurre il dolore delle articolazioni. Anche questo sottogruppo è contrassegnato dalla lettera S (sostanza) e da un numero romano da 6 a 9:

  • S6: stimolanti (anfetamine e derivati; adrenalina e derivati etc);
  • S7: narcotici derivati dalla morfina (buprenorfina, fentanyl, metadone, ossicodone etc);
  • S8: cannabinoidi e derivati (hashish, marjuanna) o sostanze di sintesi che ne mimano gli effetti;
  • S9: cortisone e derivati (idrocortisone, triamcinolone, etc).

Procedure di manipolazione del corpo umano

In aggiunta ai farmaci, vi è anche un elenco di metodiche mediche di manipolazione: queste sono indicate con la lettera M, seguita da un numero da 1 a 3:

  • M1: qualunque trattamento effettuato sul sangue dell'atleta o su parti del sangue (trasfusioni, etc.);
  • M2: manipolazioni di campioni di sangue o altri materiali biologici con l'intento di occultare il doping;
  • M3: manipolazioni consistenti nell'introduzione di cellule o di DNA geneticamente modificati.

Lista delle sostanze dopanti

Le sostanze utilizzate per alterare la prestazione sportiva aumentano di anno in anno e alcune sostanze diventano molto gettonate mentre altre diventano obsolete. L’Ente internazionale preposto ad aggiornare la lista delle sostanze dopanti è la World Anti Doping Agency.

Leggi la lista aggiornata al 2019 delle sostanze dopanti

La legge italiana ed il doping

In Italia l'uso illecito di sostanze atte a migliorare la prestazione atletica è disciplinato dalla Legge n 376 del 2000 n 376 del 2000 titolata "Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping".
Per sostanze dopanti si intendono "quelle sostanze biologicamente o farmacologicamente attive o quelle pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche volte a migliorare le prestazioni agonistiche degli atleti". La legge punisce chi procura, somministra o fa uso di doping: le pene variano dai 3 mesi ai 3 anni, più una multa da 2.500 a 50.000 euro. Viceversa, per il commercio illecito di sostanze dopanti attraverso canali diversi dalle farmacie, sono previste la reclusione da 2 a 6 anni in aggiunta alla sanzione pecuniaria fino a 77.468,58 Euro.